Absinthe Drip
Per le cose ben fatte ci vuole la giusta quantità di tempo. Goccia a goccia, questa miscelazione di carattere culturale vi insegnerà la pazienza e qualcosa sull’Assenzio.
- Scheda
- Storia
- Note
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Per prima cosa versa l’assenzio in un Absinthe glass ben freddo. Metti la zolletta di zucchero sull’apposito cucchiaio e appoggialo in cima al bicchiere.
Versa acqua molto fredda e ghiaccio nella absinthe fountain. Apri il rubinetto facendo cadere l’acqua a gocce e attendi che lo zucchero si dissolva, facendo diventare l’Assenzio opalescente. Infine, sciogli col cucchiaio il residuo dello zucchero sul fondo del bicchiere.
Info
Famiglia
Creatore
Periodo storico
Francia – prima metà dell’Ottocento
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Indice
L’assunzione dell’Assenzio
L’Absinthe Drip era la metodologia più comune di consumo dell’Assenzio prima che tra il 1910 e 1915 la produzione del distillato fosse bandita in quasi tutto il mondo occidentale, Portogallo e Spagna esclusi. Si ottiene aggiungendo in maniera lenta e graduale, a gocce (dall’inglese to drip, “gocciolare”), dell’acqua ben fredda alla quantità di distillato in proporzione di 3:1, finanche arrivando a 5:1, così da risultarne una bevanda con una gradazione alcolica finale intorno agli 11 – 15°, circa come quella di un vino.
Le origini dell’Assenzio
L’Assenzio è un distillato di alcol neutro aromatizzato con erbe, fra cui spiccano l’artemisia, i semi di finocchio e l’anice, ridistillato e a volte infuso con erbe contenenti clorofilla, melissa soprattutto, per donargli il suo caratteristico colore verde. Tradizionalmente la sua paternità viene attribuita al medico francese Pierre Ordinaire, che lo avrebbe creato intorno al 1792 rielaborando la ricetta di un antico elisir contenente erbe rinomate per le proprie virtù curative. Per volere della sorte il prezioso rimedio giungerà nelle mani di Henri – Louis Pernod, che nel 1805 fonda a Pontarlier la propria azienda volta alla produzione del prezioso distillato, la Pernod Fils.
Il successo dell’Assenzio e la lotta alla sua popolarità
Con l’arrivo della Fillossera della Vite (Daktulosphaira vitifoliae) e la conseguente decimazione di piante di vite in gran parte del continente europeo nella prima metà dell’Ottocento, il popolo francese elesse l’Assenzio come propria bevanda conviviale. Ciò che attirò l’astio dei produttori di vino, che risollevatisi dalla crisi enologica grazie all’utilizzo della tecnica dell’innesto delle piante sulla radice della vite americana (non attaccata dal parassita) cominceranno una campagna diffamatoria nei confronti della bevanda, facendo leva sui presunti effetti nocivi e nefasti del Tujone, uno dei composti aromatici presenti nel distillato.
Assenzio e chimica
Il Tujone è una molecola organica, riscontrabile in moltissime piante (artemisia, salvia, issopo) e fra le maggiormente presenti nell’Assenzio insieme al fenitolo (ricavato dai semi di finocchio) e all’anetolo. Quest’ultima dona al prodotto il tipico sapore di aneto e anice ed è responsabile dell’effetto Ouzo, che produce la caratteristica tendenza all’opacizzazione di tutte le bevande alcoliche all’anice: in Francia questa emulsione lattiginosa viene descritta col termine louche. Negli ultimi studi effettuati col progredire delle conoscenze mediche e scientifiche, il Tujone è risultato possedere effetti sul sistema nervoso, ma ad una dose tale per la cui assunzione un uomo di 80 kg dovrebbe consumare 100 litri di Assenzio, venendo ucciso prima dall’avvelenamento da etanolo che dagli effetti dell’allucinogeno.
Le fontane di Assenzio
L’invenzione delle “absinthe fountain”, i contenitori per l’acqua fredda forniti di beccucci con rubinetti da cui fare percolare a piacere il liquido sul cucchiaio (o “absinthe spoon”, divenuto popolare a metà del XIX secolo) attraverso la zolletta di zucchero (ideata nel 1843), si fa risalire agli anni ’80 dell’Ottocento. Questi antichi dispenser nascono con l’intento di facilitare il processo di diluizione ai baristi occupati nello svolgimento delle proprie mansioni, permettendo così che fino a sei/otto Absinthe Drip potessero essere preparati contemporaneamente o che, portando la fontana al tavolo, gli avventori creassero il proprio secondo il loro gusto. Prima dell’ideazione di questo particolare strumento, l’assenzio veniva diluito con dell’acqua contenuta all’interno di caraffe che il locale metteva a disposizione della propria clientela.
Solo negli anni della Cocktail Renaissance, dalla rinascita per l’interesse riguardo alla miscelazione di fine Ottocento e inizio Novecento e i conseguenti studi sulla quantità di Tujone presente nel distillato, l’assenzio è ritornato ad essere prodotto, utilizzato, miscelato e consumato come un tempo.
Indice
Cavarsi di impaccio
Non ho il cucchiaio apposito? Utilizza una forchetta
Non hai una absinthe fountain? Devi trovare il modo di versare l’acqua a gocce sulla zolletta. Potresti pensare di utilizzare una bottiglietta piccola di plastica dalla quale trattenendo il tappo fai fuoriuscire pian piano le gocce
Quale Assenzio usare?
Hai presente gli assenzi a 80° dai colori sgargianti? Ecco, quelli lasciali sullo scaffale dei supermercati di Ibiza. Puoi riconoscere un assenzio di qualità quando è incolore o lievemente verdognolo.