
Limoncello Margarita
Creo una connessione vincente fra il Messico e la costiera amalfitana. Come? Vieni a scoprirlo nella ricetta del drink!
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Shakera tutti gli ingredienti e filtra in una coppetta ghiacciata decorata con una crusta di sale.
Iscriviti!
Indice
Meltin Pot
È possibile mischiare la cultura messicana con la tradizione italiana? Certo che si, soprattutto quando in nostro aiuto viene uno dei liquori più famosi e consumati al mondo, ovvero il Limoncello (o Limoncino, a seconda di come tu voglia chiamarlo). Quindi, ho deciso di partire dalla canonica struttura di un Margarita e di giocare sulla sua ricetta, rivendendo l’apporto agrumato del liquore all’arancia e innestando un nuovo sapore, quello del limone.
“Signora, i limoni!”
Ho iniziato scegliendo l’elemento che poteva meglio di altri apportare la nota di limone con cui volevo caratterizzare il mio twist on classic sul Margarita, facendo ricadere la mia decisione sul Limoncello Pallini. A convincermi, oltre all’incredibile ventaglio gustativo dell’etichetta, è stata la materia prima con cui il liquore è realizzato: il limone Sfusato Amalfitano. Si tratta di un agrume di alta qualità, prodotto nella Costiera Amalfitana e riconosciuto con l’Indicazione Geografica Protetta (IGP) “Limone Costa d’Amalfi“. Questo limone, caratterizzato da una forma allungata e una buccia spessa e profumata, è coltivato su terrazzamenti e si distingue per il suo sapore unico e il suo profumo intenso.
Sostituendo in toto il Limoncello Pallini al triple sec della ricetta originaria il mio drink reggeva, ma perdeva un pochino la rotondità che il liquore alle arance è in grado di donare al classico messicano. Per integrare le note agrumate ho deciso di aggiungere alla ricetta un cucchiaio di marmellata di arancia, molto aromatica e capace di donare un gusto non scontato al drink, ovvero l’amaro conferito alla marmellata dalle scorze presenti al suo interno.
Il tocco finale
La consapevolezza di avere aggiunto un nuovo gusto alla ricetta ha scatenato le mie papille gustative ed il mio cervello. Il Limoncello Margarita, composto da succo di lime, Limoncello Pallini, tequila e marmellata di arance amare, risultava fresco, agrumato e molto aromatico, mi convinceva moltissimo, ma sentivo che mancava una sorta di chiusura di classe alla bevuta. E tornando alla mente alla presentazione standard del Margarita, ho voluto rivalutare la crusta di sale tipica degli anni ’90 del secolo scorso. Dico “rivalutare” perché non sono un amante dei Margarita serviti con la bordatura di sale sul bordo del bicchiere: non perché la ritengo sbagliata, ma perché spesso mi è capitato di bere dei Margarita la cui presentazione ho ritenuto troppo dozzinale a livello estetico e, ancora peggio, perché alcune di quelle bordature erano così tanto male realizzate che spesso il sale ricadeva all’interno del drink, compromettendo in maniera definitiva la piacevolezza della bevuta.
Realizzando una corretta crusta, invece, il Limoncello Margarita crea una profondità gustativa molto peculiare, giocata su due diversi bilanciamenti, quello fra dolcezza e acidità del succo di lime e degli zuccheri della marmellata e del limoncello e quello fra amarezza e sapidità, uno dei binomi che personalmente preferisco sia a tavola che in miscelazione. Il risultato finale, insomma, è un susseguirsi di gusti e sapori intensi, ma allo stesso tempo molto mainstream, rendendo il Limoncello Margarita un drink facilmente apprezzabile da una nutrita schiera di clienti.
Indice
Il problema della crusta
Come già citato nella prima sezione della scheda, fai molta attenzione a realizzare correttamente la bordatura di sale sul bicchiere: cerca di evitare che i granelli cadano all’interno del bicchiere e del drink, cosa che comprometterebbe la qualità della bevuta.
Quello che puoi fare per minimizzare il rischio è creare la crusta su una coppetta ghiacciata, spolverando sul corpo esterno del bicchiere un sale molto fine, della stessa dimensione dello zucchero a velo. Per realizzarlo, puoi frullare il sale all’interno di un blender fino alla dimensione che preferisci.
Ti sconsiglio di utilizzare sale grosso per le tue bordature: dona un effetto grezzo al drink ed essendo più pesante del normale sale potrebbe più difficilmente rimanere incollato alla tua crusta.